Nessuna magia! … è solo la forza del bianco e nero!
“” C’è qualcosa di magico in una foto in bianco e nero. Ma forse non è proprio “magia” Tra i fotografi spesso si dice “se una foto non ti convince prova col bianco e nero” … Una frase un po’ ironica per dire che il BN può salvare foto che a colori proprio non “funzionano”. Cominciamo però col dire che i veri fotografi in bianco e nero sono poco rappresentati da questa frase. Chi ama questo genere di fotografia potremmo piuttosto dire che vede direttamente la realtà in bianco e nero ben prima di fotografarla. Ma dirla tutta anche “vedere la realtà in bianco e nero” è una frase che non rende giustizia a ciò a cui mi riferisco: una visione più complessa della realtà, una visione intimista e disillusa, spesso capace di rappresentare e comunicare con un’efficacia unica. La cosa interessante sta nel fatto che una foto senza colori spesso riesce a colorare le cose più e meglio di una foto a colori. Credo che la motivazione di questa forza comunicazione stia nel fatto che rinunciando ai colori si rinuncia a descrivere in maniera univoca qualcosa, si rinuncia alla limitazione dei colori stessi, si rinuncia, per certi versi, al controllo su chi guarderà quella foto.
La libertà autonoma del bianco e nero
In pratica si restituisce al fruitore di quell’immagine la libertà di percepire e “colorare” ogni dettaglio nella propria mente in maniera realmente libera e priva di suggerimenti imposti. Però vorrei spiegarmi ancora meglio: quando dico, infatti, che il fruitore ritrova la propria capacità di colorare liberamente quella scena non intendo “vedere” colori così definiti, ma “sentire” quelli che potremo definire “colori emozionali” liberamente emersi dalle profondità del nostro subconscio. insomma, il punto è che il nostro rapporto quotidiano con la realtà è ovviamente a colori (anche se non proprio quelli che crediamo di vedere) ed osservare qualcosa senza questi limiti, “solo” in scala di grigi realizza qualcosa di particolarmente efficace: la possibilità di interpretare quell’immagine con zone del cervello normalmente più passive. Una zona più creativa, meno vincolata, senz’altro più profonda che lasciata a briglia sciolta, non più esclusa dalla definizione riscontrabile dei colori, attribuisce alla visione colori e sfumature emotive sicuramente più aderenti alle caratteristiche emotive del fruitore e quindi probabilmente più vere, E così una singola foto da vita a infinite realtà percettive diverse, una per ogni sguardo, tutte più coinvolte, emozionate e in definitiva reali ! Ed è così che se una foto a colori non convince … spesso il bianco e nero restituisce la bellezza di vedere un po’ di se stessi in quella foto … e questo non può che convincerci della forza del bianco e nero.